Menu Tradizionale Menu di San Valentino Menu Pasquale Esercitazione di Primavera

 

 

I PASQUALI

 

 

 

<< "Alleluja" li sonen li campana
e cu'n son de caverna la bajona
finalment un s'e' a Pasqua e da la tana
quel poltron d'un invern al se spregiona ! >>

Di Bepi Pedranzini

 

L'usanza dei "Pasquali" vanta origini antiche, ma un tempo si riduceva ad una gara fra i vari reparti, a chi portasse in chiesa il migliore o il meglio agghindato degli agnelli.
Ora viene portato in spalla da ragazzi in costume ed inserito in grandiose rappresentazioni a temi, talvolta ambigui e poco chiari, ma spesso vivificate da intelligenza e buon gusto.
La preparazione dei "Pasquali" inizia in pieno inverno quando la Pasqua e' ancora lontana. Nei singoli rioni vengono costituiti gruppi di giovani sotto la guida di un capo. Ogni gruppo sceglie un' idea che abbia attinenza con la Pasqua da realizzare attraverso una composizione artigianale.
La realizzazione dell'idea scelta impegna tutta la fantasia dei ragazzi e degli adulti. Attorno all'attività' ed al luogo di lavoro vige l'assoluto segreto per paura che si possano rivelare particolari del proprio "Pasquale".
La mattina di Pasqua i giovani vestono i tradizionali costumi e portano il "Pasquale" in sfilata lungo la via Roma fino alla piazza della chiesa.
L'Arciprete esce, quindi, sul sagrato e benedice i "Pasquali". Una apposita giuria composta da rappresentanti dei reparti e da esperti del settore religioso, artigianale e folcloristico esprime il proprio giudizio e, infine, proclama il "Pasquale" vincente.

 

 

Usanze della Settimana Santa

 

LA CENA DEGLI APOSTOLI:USANZE DEL GIOVEDÌ SANTO

La confraternita si raccoglie la sera del giovedì Santo nell'oratorio dove viene riprodotta la cena degli apostoli con la distribuzione di pane, pesce (aringhe) e vino: questo viene detto "magliar la vaka".
Finita la cena, il più vecchio confratello lava i piedi agli altri dodici presenti.

LA PROCESSIONE DEL VENERDI' SANTO DI UN TEMPO

Il "Signor" viene portato dai confratelli attraverso le vie del paese.
Le finestre delle case sono abbellite con candele e immagini del Signore mentre le porte vengono nascoste da decorazioni di muschi e licheni.
Infine, la processione torna alla chiesa per la benedizione finale e qui i confratelli restano a vegliare il Cristo.

LA BENEDIZIONE DELL'ACQUA E DEL FUOCO: IL SABATO SANTO

La mattina del sabato Santo si brucia sul piazzale davanti la chiesa parrocchiale una grande catasta di legna.
I cibi cotti con questo fuoco sacro sono anch'essi benedetti. Sempre il sabato Santo, si va con secchielli e bottigliette a prendere l'acqua santa in chiesa.
In Valfurva e a Cepina, dove il consumo di quest'acqua e' maggiore, se ne benedicono addirittura dei grossi secchi, detti "brenton".