LE TORRI DELLA MAGNIFICA TERRA

CONCORSO "IL PAESAGGIO COSTRUTTIVO"

Archivio Comunale Bormio

Cartella "Documenti medievali 1"

Inventario delle carte del Comune 

Anno 1282 - P. 6 retto


[...] Item habet ballistum unum guayte ser Uberti de libris v et medietate, cum duobus cordis ei consignatis cum sagitamine.

Item ballistum unum guayte Longe Aque, vii et medietate cum cordis ipsi canevari consignatis cum sagitamine. 

Item ballistum i guayte ser Guffredi [...] 

Item ballistum guayte Pedemontis [...] 

Item ballistum unum guayte S. Vitalis [...] 

Item ballisatum unum guayte de medio [...] 

Item ballistum unum guayte de Sumbullio [...] 

Ancora possiede una balestra alla torre di ser Uberto di libbre 5 e mezza, con corde e frecce. 

Ancora una balestra alla torre di Longacqua, 7 e mezza, con corde consegnate dallo stesso canevaro con le frecce. 

Ancora una balestra alla torre di ser Goffredo [...]. 

Ancora una balestra alla torre di Pedemonte [...]. 

Ancora una balestra alla torre di S. Vitale [...]. 

Ancora una balestra alla torre di mezzo [...]. 

Ancora una balestra alla torre di Sumbullio [...]. 


Inventario dei beni della Comunità di Bormio

Anno 1553-54 - P. 2 verso


[...] Item habet turrim horarum sitam supra canipam et alia hediffitia magnifici equiti aureati domini Nicolai de Albertis, cum horologio novo et campanis duabus, una quarum dicitur La Baiona que est de pensis circha ducentis et altera dicitur "La campana de Consilio" et est de pensis ...

Ancora possiede la torre delle Ore, la quale si trova sopra un magazzino e altri edifici del magnifico cavalier aureato Nicola Alberti, con orologio nuovo e due campane, una delle quali è detta La Baiona, la quale pesa circa duecento pesi e laltra è detta "La campana di Consiglio" e pesa ... 


Quaterni consiliorum, sorte invernale 1684-85 

gennaio 15 Anno Domini 1685. Die lune 15 mensis januarii. 

Congregatum magnificum concilium Bormii in quo ordinatum fuit ut sequitur:

[...] Ancora essendo stato proposto da signori regenti che li molto reverendi padri gesuiti di Bormio si siano insinuati apresso di loro, qualmente la loro torre minacci pericolo di cadere, tuttavia desiderino di passare con quella dovuta corrispondenza con il Publico, se sia meglio levarla o ripararla del pericolo, con qualche agiutto anche del Publico. Hanno discorso, è statto ordinato che li signori regenti faccino intendere a detti reverendi padri che in niun modo si condescende di levare tal torre, essendo la medesima decoro del paese et in quanto di darli qualche agiutto di costa per ripararla, non essendo authorità del consiglio ordinario, alla prima radunanza del Popolo, se gle ne dii parte del detto desiderio dessi reverendi padri